Costa rischia 4 anni di reclusione per truffa ai bambini poveri

L'ex attore di "Vivere" è accusato di aver rubato 570 mila euro destinati all'aiuto dei bambini poveri nel mondo. Il prossimo 12 luglio la sentenze.

di Giorgia Martino 1 Giugno 2012 15:43

Di sicuro molti di voi ricorderanno la bruttissima figura di Edoardo Costa che risultò aver rubato tramite un’associazione che raccoglieva fondi per i bambini poveri ben 570 mila euro. Ora l’ex attore di Vivere rischia grosso: si parla di 4 anni di reclusione ed una multa di 1800 euro, richiesta questa formulata dal Pubblico Ministero Bruna Albertini.

Le accuse verso Costa sono gravissime: si parla di appropriazione indebita, truffa aggravata, falso ideologico e materiale e uso di atto falso. Il fattaccio fu scoperto grazie ad alcuni servizi di Striscia la Notizia e Italian Job, in cui si accusava Costa di essersi impossessato di 570 mila euro destinati alla onlus “Ciack” (Construction Intelligent Association Kids). Questa onlus è stata fondata nel 2002 con l’intento di aiutare i bambini poveri nel mondo, ma di 650 mila euro di fondi raccolti, solo 80 mila euro sono stati utilizzati ai fini prestabiliti. L’associazione era presieduta da Edoardo Costa, e 570 mila euro sembrano essere dunque finiti proprio nelle sue tasche. Un’’zione che non poteva essere più squallida e infima. E c’è di più: gli investigatori ritengono addirittura che la cifra raccolta possa essere di gran lunga superiore a quella di 650 mila euro, considerando che l’associazione raccoglieva denaro contante, che dunque non sempre veniva tracciato. Senza contare che le forze dell’ordine avevano anche sequestrato 7235 libri fotografici che illustravano i progetti dell’associazione, tutti libri le cui spese di realizzazione venivano pagate con le donazioni di beneficenza di aziende e privati.

Ora la sentenza è prevista per il prossimo 12 luglio, mentre l’avvocato di Edoardo Costa, Enrico Allegro, chiede al giudice Marina Zelante l’assoluzione perché ritiene inconsistenti le contestazioni. Bisognerebbe vedere cosa ne pensano tutti i bambini poveri truffati che, oltre al danno della sfortuna di essere nati in condizioni di miseria economica, devono aver subito anche la beffa di essere stati aiutati da donazioni fantasma. Se i fatti daranno torto a Costa, allora l’unica cosa che si sarà rivelata inconsistente saranno state le promesse mai mantenute: un ennesimo schiaffo alla decenza, laddove la miseria economica ha una dignità che la miseria dell’animo umano non ha.

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