Emilio Fede se ne va e Giovanni Toti rivoluziona il Tg4

Dopo il licenziamento di Emilio Fede, il nuovo Tg 4 di Giovanni Toti ha subito grandi e repentini cambiamenti. Non più one man show ma nemmeno Sipario e Meteorine...

di Caterina Cariello 1 Aprile 2012 21:52

In meno di due giorni dal licenziamento di Emilio Fede, il nuovo direttore del Tg di Rete 4, Giovanni Toti, ha deciso di rivoluzionare tutto e opera grandi cambiamenti… Il suo motto è diventato; “Non più one man show” e si lascia alle spalle Emilio Fede con tutto ciò che ha rappresentato per il Tg4. Toti ha immediatamente sospeso la rubrica Sipario, condotta da Raffaella Zardo e ha licenziato le Meteorine sebbene sembri che il loro contratto scadesse solo a giugno…

Il CdR non si è trovato d’accordo con Toti in questa generale pulizia di Pasqua… e con un documento reso pubblico nella giornata di ieri ha manifestato il suo dissenso sulla cancellazione di Sipario che andava in onda da 12 anni e che portava una media di unmilione e duecentomila spettatori a sera: “Ci saremmo aspettati una decisione del genere all’interno di un piano editoriale più complessivo e non una soppressione in gran fretta, che mortifica le professionalità interne della testata, con un’unica motivazione: le rubriche, in generale, non sono gradite“.

Il comportamento di Toti non è piaciuto di certo a chi è stato mandato via da un giorno all’altro senza nemmeno invitarlo a fare le valigie. E Raffaella Zardo, che da anni conduceva il rotocalco del gossip alle 19.30, è tra questi e lo ha dichiarato a La Zanzara di Giuseppe Cruciani dove è stata ospite nella serata di ieri. Un comportamento che, a quanto pare, non può essere giustificato da alcuna motivazione valida. Nella nota del CdR si legge ancora: “Possiamo capire la necessità attuale di eliminare il costo di una conduzione esterna, ma la rubrica, così come avviene in altre realtà, poteva comunque andare in onda con una veste diversa”.

L’intento di Toti sarà pur quello dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera, di fare un tg “normale e autorevole” e “coperto da cose molte serie”, ma ha ragione pure il Cdr che specifica di essere pronti a qualsiasi cambiamento utile alla testata ma “gentilmente pretendiamo un piano editoriale e di lavoro, così come prevede il contratto nazionale, sul quale la redazione potrà esprimere l’eventuale voto di gradimento».

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