Ornella Vanoni si racconta tra amori e cocaina
A settantasette anni suonati Ornella Vanoni può concedersi il lusso di raccontarsi in un libro, mettendo nero su bianco amore, carriera e passato scomodo, fatto di droga ed eccessi vari. Una bellissima ragazza è il libro scritto con l’aiuto di Giancarlo Dotto e pubblicato proprio in questi giorni con l’intento di mostrare un’Ornella diversa da quella che per anni abbiamo seguito nella sua scalata al successo. Tgcom ha intervistato la cantante, cercando di mettere a fuoco le parti più importanti dell’autobiografia, come quella che riguarda la sua lunga storia d’amore con Giorgio Strehler:
Mio padre era contrario. Io fidanzata a un uomo di sinistra, artista, regista e per giunta separato. Allora non c’era il divorzio. Quando parlo di quella Ornella lì sembra di parlare di un’altra ragazza, un’altra persona. L’ho amato? Ti dico di sì, ma ti dico anche che ero probabilmente molto innamorata dell’amore che lui provava per me. Lui aveva trentadue anni, tredici più di me.
Amore e passione sì, ma anche notti brave fatte di eccessi:
Si prendeva anche molta cocaina, che è mortale perché quando finisce l’effetto ti viene un down che ti vuoi suicidare. Notti di eccessi che si prolungavano fino all’alba.
Poi quell’amore finì e nella vita di Ornella arrivò un’altra storia importante, quella con il collega Gino Paoli:
“E’ gay”, mi avevano avvisata, e di me a lui avevano detto che ero lesbica. Ma poi ci innamorammo e con lui capii una cosa fondamentale di me: per fare l’amore bene, che vuol dire abbandonarsi senza riserve, io devo essere innamorata follemente, devo sentirmi a mia volta amata e desiderata.
Al momento però la Vanoni non ha un compagno, a parte un gatto piuttosto anziano:
Sono meravigliosamente sola con il mio gatto che ha 23 anni. Regalo abbracci e apro il mio cuore.
Meglio soli che male accompagnati.