Amy Winehouse è morta “povera”
Non correva certo il rischio di finire sotto i ponti, ma negli ultimi tre anni il capitale di Amy Winehouse era pericolosamente in discesa, tanto che al momento della morte nelle casse delle cantante c’erano “solo” due milioni di sterline.
Abbastanza per campare dignitosamente fino alla vecchiaia, certo, ma fa una certa impressione sapere che solo tre anni fa la controversa artista inglese era stata inserita nella Rich List del Sunday Times con i suoi 10 milioni di sterline.
In pochi anni il valore delle sue aziende è notevolmente sceso ed il tenore di vita dissoluto della cantante non ha certo contribuito a risollevare la situazione. Senza contare che la Winehouse ha speso un vero e proprio capitale per mantenere i suoi vizi, come afferma una fonte:
Sebbene avesse speso migliaia di sterline in drink, droghe e tirapiedi, era ancora una giovane ricca. Se avesse sconfitto i suoi problemi con il bere, quasi sicuramente avrebbe potuto condurre una vita confortevole e senza preoccupazioni. E’ triste che, avendo chiuso con la droga, non abbia mai avuto la possibilità di godersi i soldi per i quali aveva lavorato sodo.
Ci penseranno gli eredi a godersi il frutto di tanto lavoro.
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