Europe: nuovo disco in stile anni 70 per Joey Tempest e soci

di Francesco Giuseppe Ciniglio 10 Maggio 2012 20:23

Il nuovo album degli Europe,  uscito lo scorso 2 maggio, prende il nome di  “Bag Of Bones”. Joey Tempest e company tornano alla ribalta con un lavoro imperniato sul rock anni 70, lontano nello stile da hit del calibro di “The Final Countdown” (colonna sonora del film Rocky )

Il cantante degli Europe ha dichiarato che da quando la band si è riunita, sperimentare è all’ordine del giorno. All’appello mancherebbe solo la musica reggae, tuttavia non è da escludere che questo genere venga esplorato nel prossimo album della band.

Chi si ricorda gli Europe in versione anni 80, con capelli cotonati e vestiti variopinti, di certo farà fatica a riconoscerli in abiti scuri e capelli perfettamente pettinati. Al di là di ciò, per Joey Tempest &co. il tempo non sembra esser mai passato, visto che mostrano una forma superlativa. Dalla loro riunificazione, avvenuta nel 2003, la band ha partorito ben 4 cd, riuscendo a conquistare una nuova fetta di pubblico e persino la critica, che inizialmente li guardava con scetticismo.

Secondo Tempest, il loro ultimo disco è stato il frutto di una progressione naturale,una specie di viaggio lungo gli ultimi quattro dischi prodotti. Bag of Bones sarebbe stato dunque un disco nato in un’atmosfera di relax, registrato quasi interamente dal vivo, un pò come avveniva negli anni 70.

Quasi a sottolineare un ritorno ad una musica di quegli anni, sincera, dove gli artisti producevano quello che gli stava più a cuore, senza preoccuparsi del ritorno economico. Di certo negli anni 70 le major non presentavano la medesima voracità di oggi, arrivata in seguito, negli anni 80.

Secondo gli Europe, in tempi di crisi come questi, è lecito presagire un ritorno ad uno stile “flowe power”, una musica non dettata da logiche commerciali, ma unicamente frutto della creatività degli artisti, che privi di pressioni economiche danno libero sfogo al proprio talento. Non stupisce affatto che un discorso del genere provenga da Joey Tempest e soci, visto che anche all’epoca degli album “Out of This World” e “The Final Countdown”, nonostante lo strepitoso successo ottenuto dai dischi in questione, non vi era alcuna strategia commerciale pianificata dalla major, ma veniva tutto gestito in autonomia dalla band.

Complice la crisi, dunque il mondo della crisi sarebbe pronto ad un ritorno ad un carattere più “primitivo”, istintivo, immediato, meno artefatto. Magari nei prossimi anni assisteremo all nascita di nuovi talenti proprio grazie a ciò.

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