Freddie Mercury, la celebrazione di un mito a 20 anni dalla sua morte
Fervono in tutto il mondo i preparativi delle celebrazioni per il 20esimo anniversario della scomparsa di uno dei più grandi artisti che il mondo della musica, ma non solo, abbia mai conosciuto. Parliamo di Freddie Mercury, frontman e leader indiscusso dei Queen. Il tutto nell’anno in cui “La regina” festeggiano i 40 anni di attività. Difatti, Brian May e Roger Taylor, i rimanenti membri dei Queen, dopo la scomparsa di Mercury e il ritiro di John Deacon, sono stati insigniti del “Global Icon Award” agli Mtv Music Awards 2011, svoltisi a Belfast.
A dirla tutta l’epopea dei Queen si è spenta insieme a lui. Il 24 novembre 1991 una polmonite stroncava Freddie, già malato di Aids, distruggendo definitivamente il suo compromesso sistema immunitario. Il mondo perse così una delle voci più belle che l’orecchio umano abbia mai potuto udire. Da quel giorno milioni di fans piansero la scomparsa di un genio, perfino i giornali scandalisti inglesi che da sempre lo avevano bersagliato per le sue tendenze sessuali e per il suo stile di vita non certo casto.
Ma poco importa, Freddie dopo anni è leggenda e continua ad allietare con capolavori da lui scritti (due su tutte “Bohemian Rhapsody” e “Somebody to love”) generazioni vecchi e nuove, che rimpiangono di non aver mai potuto assistere ad un suo concerto a causa della prematura scomparsa. Tributi live, ristampe di vecchi dischi, nuove raccolte, spettacoli musicali che si ispirano alle canzoni dei Queen, ogni cosa è fatta e si farà nei prossimi giorni per onorare il grande Freddie. In attesa del film in cui Sacha Baron interpreterà Mercury, sono uscite delle biografie che potrebbero imbarazzare alcuni fans, dal momento che sono ricche di contenuti della vita privata del frontman, non del tutto esemplari.
In particolar modo la casa editrice Odoya ristampa “Freddie Mercury – Chi Vuol Vivere per Sempre?” di Laura Jackson, già pubblicato nel 1997, ma aggiornato per la ricorrenza del ventennale della morte di Mercury. Nella biiografia emergono luci ed ombre, vizi e fragilità di un uomo che avrebbe desiderato la normalità, almeno nella vita privata, ma che è poi rimasto talmente legato al divismo e alla sua immagine pubblica, da assumere poi anche nella quotidianità, modi di fare e stili di vita tutt’altro che normali. Promiscuità selvaggia, locali gay, frequente uso di cocaina, interminabili feste post concerti, shopping sfrenato, edonismo assoluto ne fanno un’icona di vizi, ma al di là di questo ciò che resta è la luce di un artista che si è immortalato per sempre nella storia della musica. Ed è questo che conta per i milioni di fan che lo idolatrano come se fosse un Dio. “The show must go on” cantava Freddie ed, in effetti, lo spettacolo sta continuando.
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