Giorgia: "Ecco perché ho partorito in casa"
Arieccola. Mamma da 17 mesi, Giorgia torna a parlare e racconta all’Ansa la sua scelta di partorire in casa il piccolo Samuel. Un bimbo fortunato, nato in acqua e nell’intimità dell’appartamento romano dell’artista.
Quando sono rimasta incinta mi si è aperto un mondo e ho scoperto che c’é chi fa il cesareo, chi l’epidurale. Il messaggio che mi arrivava era che la gravidanza fosse una specie di malattia, e che la donna deve essere ospedalizzata, trattata come una malata. Per carità, ci sono situazioni in cui c’é bisogno del medico, ma nella maggior parte dei casi la donna è assolutamente la protagonista. Bisogna mettersi nella condizione di vivere l’esperienza capendola, gustandola, e non demandandola, la gravidanza va vissuta in prima persona e il parto é un punto di arrivo in cui la donna si può esprimere per quello che è.
Certo, il dolore si avverte ammette Giorgia.
Fa un male boia, è inutile prendersi in giro. Però forse è anche la cosa più naturale che si possa immaginare, perché siamo fatte per questo. All’inizio non credevo che poi avrei fatto il bimbo in casa, in acqua. Mi vedevo comunque guidata, in ospedale. Poi quando ero vicina al parto, ho sentito che non era il mio percorso. E’ stato meraviglioso come nei nove mesi sono cambiata. Ho acquistato una grande fiducia in me, cosa che di solito non ho. Ho vissuto questa esperienza con molta lucidità. È arrivato tutto naturalmente. E alla fine ho sentito che si poteva fare. Certo, hai comunque bisogno di una persona che ti stia accanto, che ti segua, ovvero l’ostetrica. E’ una figura-chiave nel parto, che ti lascia il tuo spazio, non dice cosa devi fare.
E l’elemento acqua?
Ti aiuta a prendere delle posizioni che ti supportano nel dolore. E ti permette di accogliere il bambino in un modo assolutamente armonioso, in una situazione in cui non c’é nulla di violento. Il bambino così arriva in un ambiente non troppo illuminato, viene subito accolto dalle braccia dei genitori. Lo consiglierei alle altre donne. Quando una donna è incinta deve ascoltare il proprio bambino e il suo corpo, fidarsi di ciò che sente. Non voglio assolutamente entrare in un ambito medico, che non mi compete. Ma la donna sa meglio di chiunque altro che cosa le sta accadendo. Perché lo sta vivendo lei.
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