Il ricordo di Marco Simoncelli attraverso le parole dei suoi colleghi e di Jovanotti
“Che tristezza Marco che corre via per non tornare“. In questo pensiero scritto da Beppe Severgnini è racchiuso il dolore e lo sgomento per la tragica morte di Marco Simoncelli, il pitola 24 enne che ha perso la vita in un tragico incidente con la sua moto durante il secondo giro del Gp in Malesia. Oggi l’immagine di Marco, ragazzo allegro, solare, dalla capigliatura folta, con accento romagnolo, fa il giro del web insieme alle tante parole pronunciate da amici, gente dello spettacolo, addetti ai lavori ed appassionati.
La prima reazione, via Twitter, è arrivata da Jorge Lorenzo: “Que mierda. Non c’è niente da dire, se non che ci mancherà”.
Anche l’americano Edwards, coinvolto nell’incidente, ancora sconvolto ha commentato:”E’ veramente triste assistere alla morte di un amico. Mentalmente tengo duro, ma è stata davvero una tragedia”.
Dani Pedrosa, pilota ufficiale Hrc invece, si unisce al coro di cordoglio per la famiglia di Marco Simoncelli: “Non c’è molto da dire davanti ad una tragedia come questa. Desidero fare le mie condoglianze alla sua famiglia e a tutte le persone a lui vicine. Ho incontrato suo padre e sono riuscito solo ad abbracciarlo, in questi momenti non conta altro. È stato un tragico incidente e tutti nel paddock siamo rimasti scioccati. Molte volte ci dimentichiamo quanto sia pericoloso questo sport e quando muore un pilota, niente ha significato. Certo, stiamo facendo la cosa che amiamo, ma in situazioni come oggi, niente conta”.
Oltre al mondo del motociclismo anche quello dello spettacolo si è unito al cordoglio per la scomparsa di Marco. Tra tutti vogliamo riportare il messaggio di Jovanotti, che questa mattina, ha rivolto non solo un pensiero al motociclista ma ha anche pubblicato una foto in cui è ritratto insieme a lui e Valentino Rossi: “Inizia una nuova settimana ragazzi. Si riparte, è quello che bisogna fare, è quello che va fatto, è il modo per onorare chi lo ha fatto sempre, con il ritmo nel cuore, con la luce negli occhi. Io ho una strana convinzione, credo che un sorriso vero, la cosa più volatile in natura, sia in realtà una porta che si apre verso l’infinito, verso l’aldilà, il prima, il dopo, il sempre. Ieri mia moglie ha ritrovato questa foto con il Sic e con Vale fatta in un giorno di qualche anno fa in giro in moto per il nostro Appennino. Sono insieme a due grandi campioni che quella mattina erano due ‘pischelli’ su due Enduro a divertirsi come sempre, a sfidarsi, a ridere, a toccare il limite. L’ho guardata per tutto il giorno e stamattina l’ho riguardata di nuovo, come prima cosa della giornata, e quel sorriso del Sic al centro mi ha scaldato il cuore, mi ha dato una spinta, ho risentito la sua voce da ‘pataca’ che mi ha detto di alzarmi, di continuare a girare, di migliorare i tempi, di divertirmi più che posso, di impegnarmi più che posso, di vivere più che posso”.
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