Nonostante la protesta dei sudditi inglesi e la conseguente decisione della Famiglia Reale di impedire che nel Regno Unito venissero pubblicati gli scatti hot del giovane rampollo Harry, il Sun ha riprodotto in prima pagina la foto in versione ritoccata. Si tratta della stessa istantanea scattata al principe Harry che, grazie ad un fotomontaggio, riproduce al suo posto il volto di un giornalista.

Nell’eventualità che i tabloid inglesi avessero ignorato il veto sarebbero sicuramente incappati in multe salatissime, vista la precedente denuncia per violazione della privacy presentata dalla Press Complaint Commission di Clarence House, residenza ufficiale di Carlo d’Inghilterra.

Nella suddetta denuncia, la Corte sostiene che gli scatti diffusi integralmente dal sito americano Tmz rappresenterebbero una violazione della privacy essendo state scattate in un luogo privato e senza il consenso del diretto interessato. Qualcuno ha anche avanzato il sospetto che le misure di sicurezze reali sarebbero piuttosto inadeguate, visto che al posto del fotografo fantasioso poteva esserci un malintenzionato.

La risposta del Sun alla diffida della Famiglia Reale di non pubblicare le foto con le nudità del Principe Harry, è stata quella di sbeffeggiare comunque il principino facendo posare, al suo posto, Harry Miller, dipendente del Sun. Il tabloid ha spiegato che Miller avrebbe accettato di farsi fotografare al posto del Principe Harry dopo che “St. James Palace ci ha chiesto di non usare la vera foto“.

Quanti pensieri per il Principe Carlo, il suo secondogenito non ne vuole proprio sapere di rispettare il protocollo di Corte. Con questa sua ennesima bravata rischia addirittura di ottenere la censura da parte dell’Esercito britannico. Oltre alla nonna, quindi, è anche la rappresentanza militare inglese a tirargli le orecchie. Secondo gli esperti militari, infatti, il codice militare di condotta impone dei livelli di professionalità piuttosto alti, sia in divisa che fuori servizio. I comportamenti sociali discutibili di Harry gli potrebbero pregiudicare negativamente la reputazione.