La guerra fra Lady Gaga e gli estremisti religiosi sembra davvero scoppiata. La cantante è stata notevolmente contestata durante le tappe asiatiche del suo tour. I suoi spettacoli sono stati ritenuti blasfemi, ma Lady Gaga non si arrende, aveva annunciato la cancellazione di alcune tappe, piuttosto che modificare il suo modo di esibirsi. Il suo manager, Troy Carter, affermava: “Aggireremo gli estremisti. Lo show si svolgerà esattamente com’è. E’ uno spettacolo molto specifico e si rivolge a un’audience specifica”.  Per il momento si susseguono le trattative, fra la polizia e gli organizzatori, per il presunto annullamento del concerto del 3 giugno a Giacarta, dopo le minacce dei fondamentalisti islamici.

Gli estremisti musulmani accusano “Lady Gaga adora Satana”, mentre altre proteste sono arrivate anche dalle Filippine e dalla Corea del Sud. Nelle Filippine, in particolare, alcuni gruppi evangelisti hanno esortato la popolazione a boicottare lo spettacolo.

Prossime tappe del tour saranno Bangkok e Singapore, dove il brano Judas, ritenuto blasfemo, e Born This Way, ritenuto un inno gay, probabilmente riceveranno la stessa sorta di critiche. Il manager di Lady Gaga, nel frattempo precisa: “Non credo che tutto questo abbia a che fare con Lady Gaga. Abbiamo a che fare con qualcosa di diverso, con la politica, con la religione. E’ un po’ più complicato che cambiare la sua scenografia”.

Intanto arriva la conferma da parte del portavoce della polizia di Giacarta che, dopo la promessa del manager di Lady Gaga che il concerto “rispetterà la cultura indonesiana”, ci potrebbe essere uno spiraglio di speranza. Sempre lo stesso portavoce avrebbe aggiunto “Lo valuteremo, e se saremo d’accordo, speriamo di firmarlo e inviarlo alla polizia nazionale”. Sembra che la situazione possa chiarirsi, soprattutto perché Lady Gaga si impegnerebbe a rinunciare a vestirsi in modo provocatorio e sarebbe disposta ad evitare coreografie con richiami sessuali.