Famiglia Cristiana contro Fiorello: “Un finale di pessimo gusto”
Secondo “Famiglia Cristiana”, il celebre settimanale di ispirazione cattolica, il finale dell’ultima puntata de “Il più grande spettacolo dopo il week end” di Fiorello, record di ascolti. è stato di pessimo gusto. Il quotidiano infatti non avrebbe gradito l’esortazione di Fiorello ad usare il profilattico come metodo per evitare il rischio di contagio dell’Aids. Famiglia Cristiana attacca anche “L’Inno del corpo sciolto” di Roberto Benigni.
Certo ci voleva del coraggio. Ma senza coraggio non c’è trasgressione. E dalla capacità di trasgredire si giudica la statura di un artista. Così anche Fiorello, finalmente, si adegua. Già accusato di fare una tv nazional popolare, perfino adatta alle famiglie – l’imputazione è grave, non sottovalutiamone il peso – porta adesso la trasgressione alle alte vette dello share…. Non solo fa cantare a Benigni l’elogio della cacca e dei suoi modi di produzione, creando una breccia nel conformismo imperante. Ma pronuncia la parola vietata, profilattico, e per di più ne fa una tematica da coro, coinvolgendo un pubblico che davvero non sapeva di dover osare tanto. E la domanda infernale al direttore Mazza, brividi in platea: l’ha mai usato, lei, il profilattico? Lo sventurato piegò il capo. Serata memorabile a Raiuno, tanto più trasgressiva in quanto nata non da una notizia, come solitamente si usa, bensì da una non-notizia. Giorni fa abbiamo letto tutti del ministero che biecamente vietava la parola profilattico nella giornata contro l’Aids: e se non era il ministero era la gerarchia Rai, oppure la Commissione di vigilanza, o l’Ente Censura, o qualche tetra emanazione vaticana. Ora pare fosse solo una e-mail interna troppo zelante, priva di autorità e quindi di malefici influssi. Ma che vuol dire?
Questo dunque il polemico attacco del settimanale cattolico che continua imperterrito:
Usciamo dallo scherzo sull’Aids, sulla prevenzione, sui mali dell’Africa e su quelli di aree più evolute sui risvolti morali e religiosi insomma su problemi vitali per il divenire umano si discute da gran tempo, nella pubblicistica corrente come nelle sedi più elevate. Dibattito teso e spesso drammatico, condotto comunque con argomentazioni che spaziano dall’etica alla medicina, fino ai dogmi della fede. Trasformare una simile dialettica – è la conclusione – in cori ridanciani, invitare il pubblico a sghignazzare, tirarla lunga con battute e allusioni, scivolare sul pruriginoso, questa non è trasgressione. È goliardia retrodatata, cattivo gusto. E mancanza di rispetto per le famiglie, a cominciare da quei tanti ragazzi che d’abitudine non seguono la tv ma accorrono quando c’è Fiorello. Che non sa di essere in cattedra e, per una volta che fa lezione, straparla.
Checchè ne dica Famiglia Cristiana, Fiorello ha stravinto alla grande. In termini di ascolti, di share, di qualità degli ospiti, tanto da raggiungere uno share del 61% proprio in occasione dell’Inno al corpo sciolto di Benigni, tanto aborrato da Famiglia Cristiana. E la polemica, nel frattempo, imperversa.