Gabriel Garcia Marquez non scriverà più, soffre di demenza senile

Il grandissimo autore di capolavori letterari, nonché Premio Nobel nel 1982, è affetto da demenza senile. Lo conferma suo fratello Jamie fra le lacrime.

di Giorgia Martino 7 Luglio 2012 14:23

Grande colpo per il mondo della cultura e per chi ama la letteratura sudamericana: Gabriel Garcia Marquez, autore di capolavori come Cent’anni di solitudine, Dell’amore e di altri demoni, L’amore ai tempi del colera, Cronaca di una morte annunciata e molti altri libri, oltre che Premio Nobel per la letteratura nel 1982,  probabilmente non potrà più scrivere. Sarebbe infatti affetto da demenza senile e il tutto sarebbe aggravato da un tumore linfatico molto gravi.

Ne ha dato notizia giovedì scorso suo fratello Jamie durante una conferenza presso un museo di Cartagena. Il fratello del famosissimo scrittore colombiano ha infatti affermato davanti a 225 ragazzi commossi:

Ha diversi problemi di memoria. Tutti in famiglia abbiamo sofferto di demenza senile. Anch’io comincio ad averne i sintomi. Per Gabito però la situazione è grave. I suoi problemi si sono aggravati prima del tempo per il tumore linfatico che lo ha spinto sull’orlo della morte.  La chemioterapia gli ha salvato la vita. Ma gli ha sottratto molti neuroni, molte difese e molte cellule. E ciò ha accelerato il processo.

Ma aggiunge straziato ed emotivo:

E’ ancora con noi, possiamo parlargli con allegria e con l’entusiasmo di sempre. Non manca chi dice che Gabito non può più parlare. A volte sembra che vogliano che muoia. Come se il suo decesso fosse una grande notizia. Ci dobbiamo augurare che ciò non accada e che resti con noi ancora a lungo. A volte piango perché sento che mi sfugge dalle mani.

E la sua conclusione è la più amara per i lettori del grande Gabriel Garcia Marquez:

Forse non potrà più scrivere. Spero di sbagliarmi.

Lo scrittore ha 82 anni e risiede in Messico. Il fratello dice che si rende conto lui stesso della situazione tanto da chiamarlo ogni giorno per rinfrescargli la memoria e “mantenergli attivo il cervello”. Ci auguriamo davvero che tutto ciò non si avveri, perché in questa marmaglia di personaggi da nulla la perdita di una grande mano letteraria come quella di Gabriel Garcia Marquez farebbe sentire un vuoto incolmabile. Soprattutto per chi ama i suoi colori che dipingono situazioni narrate spesso ai limiti della miseria e della disperazione. Per chi ama quei suoi colori che dipingono una triste realtà.

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