Il mondo del cinema piange Damiano Russo

Al teatro Valle di Roma ieri si è svolta la commemorazione alla quale hanno partecipato diversi attori e colleghi del 28enne. I funerali si svolgeranno domani, mercoledì 26 ottobre, a Bari.

di Luna Lombardo 25 Ottobre 2011 11:36

Un’altra giovane vita si è spezzata. L’attore Damiano Russo, ha perso la vita in un incidente di moto lungo la via Prenestina, è stato travolto da un’auto mentre si trovava a bordo del suo scooter. E’ bastato un attimo. La sua vita, la sua carriera i suoi sogni si sono fermati.

Nato a Bari, il 26 luglio 1983, Damiano ha debuttato al cinema a soli 13 anni, con il film “Io non ho la testa“, diretto da Michele Lanubile. Nel 1999 recitò da protagonista in “Tutto l’amore che c’è”, diretto da Sergio Rubini, guadagnando il premio Capitello d’Oro al Sannio Film Festival e la nomination al Globo d’oro come migliore attore esordiente. Tutti lo ricordano nel ruolo di Petrucci nella serie tv “I liceali” ed “I liceali 2″. Recentemente era entrato nel cast del film tv “Come un delfino”.

A ricordare il giovane attore è il regista Pupi Avati : ”Era un attore dotato di quella sensibilità che riesce a stupire un regista disincantato come me, che la gioventù, l’ha abbandonata da tempo. L’ho diretto in Una sconfinata giovinezza ed era riuscito a convincere tutti, dagli attori ai macchinisti, agli operatori. Su quel set Damiano si conquistò una seconda famiglia”. “All’inizio della scorsa settimana – ha ricordato Avati – l’ho incontrato per un progetto, gli ho fatto un provino e ancora una volta mi ha sorpreso. Sapevo che suonava il pianoforte, ma non immaginavo in quel modo così lieve e allo stesso tempo profondo. Abbiamo girato la scena in presa diretta e la sua esecuzione è stata perfetta. Come era Damiano? Un ragazzo talentuoso, con una bella anima”.

Stefano Reali , che ha diretto Russo in Come un Delfino, racconta: “Damiano era il brutto anatroccolo che diventa cigno. Rispetto agli altri del cast, tutti palestrati, muscolosi, non aveva il fisico ma aveva molto di più. Aveva la forza dello sguardo. Se avesse avuto tempo sarebbe diventato un nuovo Elio Germano”.

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