La madre di Corona: “Non condannatelo, ha la depressione monopolare”

La signora Gabriella, madre dell'ex paparazzo Fabrizio Corona, chiede ai giudici di non condannare suo figlio perché soffre di una patologia della psiche.

di Giorgia Martino 17 Giugno 2012 21:18

Fabrizio Corona ci è sempre apparso come un uomo duro, arrivista, furbo e scaltro. Ma noi lo guardiamo con gli occhi di un pubblico che gli è estraneo. Sua madre invece parla di lui in modo accorato ed estremamente preoccupato: infatti la signora Gabriella afferma che suo figlio soffre di una malattia chiamata depressione monopolare, e che in carcere la sua situazione non può che peggiorare.

La signora Gabriella, mamma dell’ex paparazzo che rischia vari anni di carcere a causa delle varie condanne ricevute, parla al settimanale Gente:

Dietro le sbarre è uscito di senno e ha ceduto a pessime compagnie che poi lo hanno trascinato in un vortice di reati. Ricordo bene che gli mandai uno psichiatra in prigione: quel medico disse da subito che mio figlio aveva una patologia ben importante.

La patologia di cui parla la signora Gabriella è la depressione monopolare, che lei stessa spiega in questo modo:

Nel cervello di Fabrizio mancano alcune sostanze che ora sta assumendo con le medicine, sostanze che riequilibrano i neurotrasmettori e anche gli ormoni. È un percorso che sta seguendo e che mi sembra che funzioni: ma se torma in carcere cosa facciamo? Ripiombiamo nell’incubo, nel terrore, in un ambiente che per la sua psiche, come per quella di chiunque non sia un vero delinquente, è troppo traumatizzante. Io sono sconvolta, non riesco nemmeno a sapere da mio figlio quanti anni esattamente rischia di fare. Non vuole che parli con il suo avvocato, mi ripete stai serena. Al carcere invece penso notte e giorno. Non posso dimenticare la prima volta che andai a trovarlo in prigione: per me fu un trauma, ero scioccata, mi sentivo umiliata nel profondo, per lui e per me. Ma quella volta terribile furono mesi, non anni come ci aspettiamo invece adesso. Se Fabrizio finisse in prigione per molto tempo, ne morirei. Pensare di sopravvivere senza di lui adesso mi è impossibile.

Non condannatelo come fosse un assassino: dieci anni, in Italia, non li prendono nemmeno quelli.

Non sappiamo se sarà ascoltata, ma di certo dei maggiori particolari sulla psiche dell’irrequieto Fabrizio potrebbero fare la differenza.

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