Lady Gaga provoca gli animalisti

Le provocazioni: arma per Lady Gaga per essere al centro dell'attenzione o per rivendicare suoi diritti? La cantante scende in campo contro gli animalisti.

di Simona Torrettelli 16 Agosto 2012 14:11

La cantautrice statunitense Lady Gaga non è nuova a far parlare di se e lanciare maliziose provocazioni. Questa volta decide di scendere in campo contro gli animalisti e la sua affermazione: “Gli animali morti producono belle pellicce” manda su tutte le furie i rappresentanti di questi ultimi. Non è una novità il suo amore per le pellicce, capo d’abbigliamento ‘superfluo’ ai più ma tanto desiderato da donne ricche e facoltose e solo poco tempo fa Lady Gaga si era presentata a Sofia con un cappotto di pelo nonostante in città ci fossero almeno 30°.

La cantautrice di origine italiana è stata spesso bersaglio della contestazione degli animalisti per lo sfoggio continuo di pellicce durante i suoi concerti. Ora, per tutta risposta a queste critiche, arriva la risposta di Lady Gaga, che sul suo blog definisce “infantili” e “insolenti” gli attivisti a favore dei diritti degli animali. Lady Gaga rivendica il diritto di vestirsi come le pare, anche se si tratta di materiale derivante da animali morti. Nel mirino della provocazione di Lady Gaga ci sarebbe proprio il movimento ‘Peta’, lo stesso momivento che solo poco tempo fa aveva aspramente criticato Kim Kardashian arrivando a lanciarle farina. Lady Gaga ha così commentato:

Rispetto ogni sentimento e punto di vista ma non sopporto le campagne violente, ingiuriose per qualsiasi causa. Rispetto le vostre opinioni, rispettate le mie”. Lady Gaga ha poi terminato aggiungendo un nota ironica: “Salvate la farina per fare il pane per i bambini che soffrono la fame. Kim Kardashian è favolosa”.

Nonostante sembri sempre forte e pronta a difendersi, Lady Gaga ammette di aver attraversato un periodo un pò difficile e lo fa scrivendo una lettera aperta ai suoi fan: prima la somiglianza del suo singolo Born This Way con la hit di Madonna, poi il tradimento da parte di persone che lei definisce “mosse dai soldi e dalla fama” e che “ora se ne sono andati”.

L’ultimo anno è stato una sfida e io oggi sono felice di essere di nuovo nel mio spirito. A volte mi sono sentita in catene. Che fosse la casa discografica in disaccordo con me sulla scelta dei singoli, o i registi che sapevano solo creare un’idea di ‘gaga’ o di qualcosa che avevo ‘già fatto’ e non erano in grado di andare avanti e naturalmente c’è stato l’incessante trascinamento del più importante singolo della mia carriera nel fango di un cavallo ucciso a bastonate”.

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