Morte Michael Jackson, Conrad Murray condannato a 4 anni di reclusione

Conrad Murray, il cardiologo processato per la morte del Re del Pop Michael Jackson, è stato condannato a 4 anni di reclusione, il massimo della pena prevista per il reato commesso. Alla lettura della sentenza presente quasi tutta la famiglia Jackson al completo.

di Simona Vitale 29 Novembre 2011 18:31

Conrad Murray, il medico di Michael Jackson, accusato di aver provocato la morte del celebre cantante è stato condannato a 4 anni di reclusione. Il giudice della Corte Suprema Michael Pastor ha ritenuto di dover infliggere a Murray, con la sua sentenza, la pena più elevata possibile, in relazione al reato, a causa della sconsideratezza del dottore. Diversi membri della famiglia Jackson, compresi la madre Katherine ei fratelli LaToya, Jermaine, Randy e Rebbie, erano presenti alla lettura della sentenza. La famiglia di Michael ha riferito al giudice di non essere in cerca di vendetta, ma di voler soltanto una sentenza dura che sia da monito per altri medici opportunisti.

In una dichiarazione letta dal Procuratore Brian Panish si evincono le seguenti parole: “La Bibbia ci ricorda che gli uomini non possono fare giustizia, possono solo ottenere giustizia. Questo è tutto ciò che possiamo chiedere come una famiglia, e questo è tutto.
Noi non siamo qui per cercare vendetta. Non c’è niente che possiamo fare oggi che porterà Michael indietro”. Il tutto senza che il procuratore specificasse la richiesta a 4 anni di reclusione per Murray, ma ritenendo che il cardiologo dovesse essere punito per ricordare che i medici non possono vendere i loro servizi al migliore offerente.

Murray è stato condannato per omicidio colposo dopo un processo durato circa 6 settimane e durante il quale è stato presentato il resoconto più dettagliato delle ultime ore di vita di Michael Jackson, lasciando però molti interrogativi su quello che è stato il trattamento a cui il cardiologo aveva sottoposto il cantante e sull’anestetico utilizzato per combattere la sua insonnia cronica.

A detta dei pubblici ministeri il rapporto tra Jackson e Murray non era più un rapporto medico-paziente, ma il cardiologo si era trasformato in una sorta di dipendente di catering, al servizio del cantante cui somministrava propofol per metterlo a dormire. Gli avvocati  della difesa invece hanno sempre constatato quanto il dottor Murray sia una persona addolorata dalla scomparsa del suo più grande paziente, Michael Jackson, sostenendo l’involontarietà delle sua gesta.

Murray dovrà anche pagare una somma di denaro a titolo di risarcimento danni il cui ammontare non è stato ancora fissato.

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