Kurt Cobain ispira Clint Eastwood nel remake di “A Star is Born”
Oggi, in occasione del diciottesimo anniversario della morte di Kurt Cobain, indimenticato frontman dei Nirvana, si è diffusa la notizia che Clint Eastwood, nel suo remake di “A Star is Born” prenderà ispirazione dalla vita di Cobain per delineare il ruolo del protagonista del film.
La notizia è trapelata da CraveOnline, dopo che Will Fetters, sceneggiatore del film che verrà diretto da Clint Eastwood, ha dichiarato di aver voluto rifare “A Star Is Born” in quanto fan sfegatato di Kurt Cobain.
Fetters ha raccontato di aver vissuto il suicidio di Cobain, avvenuto quando era adolescente, come un evento clamoroso, sulla falsariga di ciò che per gli Stati Uniti ha rappresentato l’omicidio di Kennedy.
Diciotto anni fa, infatti, Kurt Cobain è entrato di diritto nel “Club dei 27” in compagnia delle “3 J” della musica internazionale, ovvero Janis Joplin, Jim Morrison e Jimi Hendrix.
Una morte “maledetta” avvenuta in giovane età, che ha finito col rendere “mitica” e “leggendaria” la figura del front-man dei Nirvana, sulla falsariga dei suoi illustri colleghi che lo hanno preceduto nell’aldilà.
Cobain, infatti, è stato il simbolo di una generazione orfana dello yuppismo “rampante” reaganiano. Perfetto interprete della fine dell’edonismo degli anni 80 e di un’epoca improntata sull’idolatria per il lavoro e del profitto ad ogni costo, a cui seguiva il crack delle borse degli anni 90 e il mal di vivere di un’intera generazione votata all’autodistruzione.
Kurt Cobain ed i Nirvana divennero in breve tempo i cantori di quel nichilismo, tra rabbia, malinconia e melodie rock, purtroppo però, all’apice del successo, il cantante si tolse la vita (almeno stando alle versioni ufficiali).
Con tutta probabilità il ruolo di protagonista verrà affidato a Tom Cruise, che dovrebbe battere la concorrenza di Leonardo di Caprio, mentre il ruolo di protagonista femminile sarà affidato a Beyoncè.
Curiosità: è la seconda volta che il cantante dei Nirvana ispira una pellicola cinematografica, in precedenza, era stato il controverso regista Gus Van Sant a portare il “Dio del grunge” sul piccolo schermo con la pellicola “Last Days”.
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