Marina Ripa di Meana voleva suicidarsi
Marina Ripa di Meana è stata ospite di Storie su Vero Tv, ed è stata intervistata da Corrado Tedeschi sui suoi ‘primi 70 anni’ e del suo ultimo libro intitolato Invecchierò ma con calma. Questo libro, a sentire Marina, è stato iniziato nel periodo difficilissimo in cui stava lottando contro il cancro. Notizia questa che l’aveva così tanto devastata da pensare al suicidio. Ma l’idea della bruttezza di un corpo morto l’ha distolta.
Afferma infatti scherzosamente Marina Ripa di Meana:
Avevo appena ricevuto la notizia di avere il cancro, stavo camminando su un ponte e ho pensato: ‘Ora mi butto‘. Poi mi sono ricordata di un caso di cronaca, di un corpo ritrovato galleggiante sul Tevere, abbandonato, gonfio, era così brutto che non volevo fare quella fine, essere vista così. Pensate un po’ la vanità mi ha salvato.
La scrittrice racconta anche della sua lunga storia d’amore (da ben 30 anni) con suo marito Carlo Ripa di Meana, e afferma di aver superato il momento della passione fisica con una perfetta complicità mentale ed emotiva. Dice Marina:
Spezzo una lancia a favore di chi rinuncia all’eros, c’è altro nella vita. Questo fatto che bisogna pensare sempre al trombo non è vero, mettiamolo da parte. Il cervello va alimentato, ci sono altre cose bellissime. Solo i cretini pensano in eterno a quello.
Nel libro lo sottolineo molto. Arriva sempre un momento nelle coppie in cui l’eros finisce. Cosa fai a quel punto? Tanti si lasciano. Però, se hai costruito qualcosa di più mentre c’era ancora l’eros, quella complicità quel sentimento diventa insostituibile.
Non dimentica, ovviamente, anche di parlare del difficilissimo rapporto che la lega e allo stesso tempo la ‘separa’ da sua figlia Lucrezia Lante della Rovere. Ne dà infatti una spiegazione giustificando la questione con la giovanissima età in cui ha messo al mondo la sua bambina:
Ero una madre che doveva lavorare, ero sola senza marito e senza genitori, avevo vent’anni, ho dovuto fare il padre e così è andata.