Mick Jagger, 50 anni di storia
E’ tempo di festeggiamenti per una delle Band del secolo: i Rolling Stones celebrano i loro 50 anni di carriera con un documentario sulla loro carriera. Sono stati definiti in molti modi, Jagger aggiunge: “Noi, cattivi ragazzi, dovevamo essere gli anti Beatles” ma confessa la paura del gruppo di fronte alla platea impazzita.
In occasione della proiezione di ‘Crossfire Hurricane’ al Festival di Londra, Mick Jagger ha avuto modo anche di scherzare: “Insieme abbiamo non 50 anni di carriera, ma 274 di vita” e del documentario aggiunge: “Un documentario che racconta la nostra giovinezza e la storia della band. Non vogliamo celebrarci e tantomeno glorificarci, ma proporre il nostro continuo presente che si intreccia al passato”.
Del documentario, al quale seguiranno poi quattro concerti dal biglietto piuttosto costoso, Jagger aggiunge: “Abbiamo tutti partecipato appassionatamente ai 111 minuti del lavoro diretto da Brett Morgen. L’obiettivo è quello di ricordare gli anni in cui ci incontramma, il periodo che ci trasformò in rappresentanti di una certa controcultura, gli arrivi e le partenze per tanti tour. A tutti noi è sempre piaciuto lo show business e, personalmente, mi coinvolge ancora fare spettacolo su un palcoscenico”.
‘Crossfire Hurricane’ prende vita con un fuori campo: “Ognuno ha la propria memoria dei Rolling Stones” e tra gli spettatori attenti Keith Richards (69 anni), Charlie Watts (71 anni), Mick Jagger (69 anni) e Ron Wood (65 anni). Delle folle scatenate Jagger dice nel film: “Avevamo paura, non sapevamo come controllare la platea, ci ritrovavamo nel backstage spaventati a morte” e poi aggiunge insieme a Keith “Eravamo i cattivi ragazzi ma per primi eravamo spaventati dai fan fuori controllo. Decidemmo, anche per questioni di tasse inglesi, di andarcene nel Sud della Francia per registrare un nuovo album”.
Ma parliamo del frontman dei Rolling Stone. Mick Jagger possiede una mimica facciale unica e una capacità di smuovere le folle con il suo modo trasgressivo e sensuale di vestirsi. Grande assente dal documentario le vite private dei componenti della band inglese, gli amori, le passioni, i tradimenti.
Ciò che viene messo maggiormente in evidenza è la crescita musicale del gruppo, le attese prima dei concerti, le confidenze scambiate in aereo tra i componenti della band, tutto ciò che ha reso i Rolling Stone grandi. Il regista commenta: “I Rolling Stone hanno creato la colonna sonora della vita di migliaia di fan. Sono incisivi sullo schermo, i primi vent’anni di lavoro con rarissimi documenti d’archivio, apparizioni tv, registrazioni…Si diventa miti attraverso molti passaggi, cadute successi”.