Rocco Siffredi si confessa: "Sogno Concita De Gregorio"

di Valeria Scotti 29 Luglio 2011 15:07

Qualche giorno fa, ad aprire bocca, era stata la moglie. Una santa per qualcuno. Adesso prende invece la parola Rocco Siffredi – giusto sentire le due campane – per dirne di tutti i colori. Innanzitutto la sua ossessione-dipendenza (ormai nota) per il sesso. Siete pronti?

Lasciare il set è stata una catastrofe. Andavo a prostitute per non tradire mia moglie con un’amante. Mi sentivo frustrato. Mi mancava il porno. Il sesso con mia moglie è una cosa. Sentivo nostalgia del “colore”, delle donne, delle situazioni diverse, strane. Per vent’anni mi sono alzato dal letto, andavo sul set e avevo rapporti con 10 donne al giorno. Poi nulla. E’ stata mia moglie – grande donna – a spingermi a ricominciare. Mi ama tantissimo.

Quarantasette anni e non sentirli… beato lui. Tant’è che:

Non sono un super eroe ma le mie scene le faccio sempre. Potrei andare avanti otto ore. Certo, tra una e l’altra ci metto un po’ di più a “carburare”. Oggi si fanno tutti le punture, il Viagra è superato. Io non ho problemi. Sono sorpreso di me stesso. Anche con le americane reggo, e loro sono toste. Pensavo mi facessero fuori, invece. Ho un corpo che non mi dà tregua. Sono malato di sesso. Più di Michael Douglas: lui ha avuto disturbi per due mesi con Sharon Stone, io sono così da 27 anni. Che ci vado a fare dal sessuologo, dallo psicologo? Mi direbbero di chiudere con il lavoro. Non potrei mettermi a fare il regista. Sarebbe come dire a un alcolizzato di servire whisky al bar. Sono fissato totale.

E al momento il suo sogno erotico è Concita De Gregorio, ex direttrice dell’Unità.

Quello che dice non l’ascolto, ma la guardo. Un bel tipino. Intellettuale ma hot. Se facesse un film con me, le farei fare la protagonista.

Concita pensaci. Non si sa mai.

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