Catherine Zeta-Jones parla del suo disturbo psicologico bipolare

Catherine Zeta-Jones parla delle sofferenze che hanno colpito la sua famiglia, dal suo disturbo bipolare al cancro alla gola di suo marito Michael Douglas.

di Giorgia Martino 15 Giugno 2012 10:00

La bellissima Catherine Zeta-Jones è anche una persona che ha molto sofferto a causa del suo disturbo bipolare, una sindrome psicologica che crea un’alternanza fra stati fortemente euforici e momenti molto depressivi. Già nel 2011 l’affascinante moglie di Michael Douglas si era fatta ricoverare presso una struttura specializzata per curare i problemi psicologici, esperienza che la Zeta-Jones commenta così:

Per quanto sia dura, la cura mi ha aiutato a cambiare la mia prospettiva a livello personale e professionale. Non mi sento così consumata come prima. Non ho più paura di dire no e se alla gente non piace, pazienza.

Passiamo molto tempo ad essere carini con degli sconosciuti in questo mestiere, per poi dire ‘Aspetta un minuto, io sono esausta’. Il tempo è nostro e dovremmo godercelo minuto per minuto. Non dobbiamo fare come dei criceti sulla ruota. Questa è la vita. E noi ci sentiamo molto fortunati ad avere la salute e tutto quanto e cerchiamo di godercelo. Michael la pensa allo stesso modo.

E si esprime anche proprio a proposito di suo marito colpito dal cancro alla gola:

Queste cose arrivano per metterci alla prova e ora pensiamo ‘Ce l’abbiamo fatta, abbiamo schivato quel proiettile’. Penso che certe cose ti rendano più forte perché ti permettono di essere preparato nel caso in cui ti colpisca qualcos’altro. Ora viviamo un capitolo nuovo delle nostre vite. E finché abbiamo salute e felicità, non conta nient’altro…

Catherine Zeta-Jones fa dunque capire di aver usato i momenti negativi per evolvere se stessa, per guardare le cose, come lei stessa afferma, da un altro punto di vista: un punto di vista “dall’alto” che fa capire ciò che è davvero importante e lo fa apprezzare ancora di più quando, in qualche modo, si ritorna ad una situazione di “normalità”. Quella normalità a cui tutti aspirano e che nessuno apprezza mai totalmente quando la vive.

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