“Katie Holmes torturata da Tom Cruise nella casa degli orrori”

L'avvocato del famoso attore minaccia azioni legali dirette ad ottenere milioni di dollari di risarcimento per danni all'immagine.

di Simona Vitale 13 Luglio 2012 13:16

L’avvocato di Tom Cruise sta minacciando di citare in giudizio il National Enquirer in riguardo ad una copertina del giornale in cui  l’attore viene definito un “mostro” che ha abusato della moglie Katie Holmes e della figlia Suri, sottoponendole ad un periodo di cinque mesi di permanenza in una “minuscola stanza senza finestre”.

In una lettera inviata due giorni fa all’editore americano del National Enquirer, di cui una copia è stata ottenuta da The Hollywood Reporter, Fields ritiene che le asserzioni del tabloid siano “vergognose e luride” e farà sì che l’attore chiederà  “centinaia di milioni di dollari di danni professionali e personali, per il quale intendiamo citare tutti i media americani, e tutti coloro che hanno partecipato alla perpetuazione di questo attacco scurrile e della quale riteniamo tutti solidalmente responsabili”.

Fields scrive: “La vostra copertina annuncia, come un fatto, che il vero Tom Cruise è un mostro. Il signor Cruise non è certo un ‘mostro’. Lui è un padre premuroso, un attore laborioso e, soprattutto, un uomo onesto e dignitoso”. La copertina comprende anche il titolo “Inside Tom’s House of Horrors”, accanto ad una foto della residenza Cruise a Beverly Hills, nonché le accuse che la Holmes ha rivolto al marito, di aver vissuto giorni di tortura, prima di chiedere il divorzio.

Cruise e la sua religione di Scientology sono stati oggetto di intensa copertura mediatica sulla scia del divorzio da Katie Holmes. L’avvocato Fields e il suo studio legale di Los Angeles Greenberg Glusker, hanno prima minacciato i media americani il 10 luglio quando l’immagine della prossima cover story del National Enquirer è trapelata. “Questa è la copertina più diffamatoria che  l’Enquirer abbia mai fatto”, ha scritto l’avvocato Aaron Greenberg Glusker alla American Senior Media Counsel Cameron Stracher in una e-mail ottenuta da THR. Insomma una vera e propria battaglia legale si profila all’orizzonte.

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