Mel Gibson, lo accusa anche la matrigna

Mel Gibson, dopo i diverbi verbali, viene accusato dalla matrigna di maltrattamenti.

di Simona Torrettelli 4 Luglio 2012 12:00

Anche la 78enne Teddy Joye Hicks Gibson, matrigna dell’attore americano Mel Gibson, è pronta a puntare il dito e accusare il figliastro. L’anziana matrigna arriva addirittura a chiederne un’ordinanza restrittiva perchè teme per la sua incolumità.

Teddy Joye è sposata con il padre del divo Mel Gibson dal 2011 e, dopo numerosi diverbi verbali, i due sono arrivati ai ferri corti. Fra le accuse mosse dalla sua matrigna, Gibson si sarebbe reso protagonista di numerose aggressioni verbali e, ciliegina sulla torta, sarebbe arrivato a sputare in faccia all’anziana donna.

Secondo le affermazioni di Teddy Joye, Mel vorrebbe allontanarla dal padre perchè lei si opporrebbe a determinati trattamenti medici che Mel Gibson vorrebbe far fare al padre e che lei, la matrigna, avrebbe sempre negato.

In effetti, questa mogliettina datata sembra avere tutte le carte in regola per ottenere l’appellativo di “streghetta”, vista la recente richiesta di divorzio del marito 93enne, Hutton Gibson, nonchè padre di Mel.

La notizia è di poche settimane fa, il sito americano Tmz riportava la notizia della richiesta di divorzio per divergenze non sanabili. La coppia è sposata dal 2002 e tra l’altro, il marito avrebbe anche richiesto il mantenimento e il pagamento delle spese legali.

Negli ultimi anni Mel Gibson ne ha passate proprio delle belle, dal divorzio milionario con la moglie Oksana Grigorieva e la conseguente battaglia legale, dopo gli arresti per stato di ubriachezza e le frasi antisemite, il divo di Braveheart è ora alle prese con una arzilla signora, Teddy Joye Hicks, che lo accusa di maltrattamenti e violenze.

I gossip si erano scatenati alla grande lo scorso gennaio quando i due erano in ospedali per accompagnare Hutton Gibson a particolari trattamenti medici. I due avrebbero litigato furiosamente. Da quel momento i due si sarebbero pubblicamente dichiarati guerra, fino ad arrivare ad un’accusa per maltrattamenti e un ordine restrittivo.

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